Quaranta studenti di Architettura ridisegnano il volto di Manesseno


Di Maria Grazia Lanzavecchia*

Ieri mattina quaranta giovani universitari che hanno frequentato il corso di Progettazione del Prof. Cozzani, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova, hanno presentato in Villa Serra i loro progetti per la riqualificazione di Manesseno.Dopo mesi di duro lavoro, in cui si sono visti per le nostre strade a fare rilievi e studiare il territorio cercando di comprendere le criticità dell’abitato, hanno iniziato a fare progetti per realizzare le opere di cui più si sente la mancanza: un unico polo scolastico, la piazza come centro di aggregazione e una chiesa vera e propria.

Ognuno dei nove gruppi di progettazione ha proposto la sua soluzione: c’è chi si è concentrato unicamente sulla scuola con annessi spazi per lo sport, orti botanici, laboratori, accessi e viabilità scegliendo di collocarla ora mell’area del Rio Lasco ora in sponda destra del Sardorella tra distributore e capannoni delle varie officine ora nell’area verde tra Villa Cavalleri e la parte a nord di Croce di Via. C’è chi ha letteralmente rivoluzionato la piazza Luigi Torre, abolendo parcheggi e centro commerciale, per realizzare un parking interrato sovrastato da una chiesa con tanto di grande piazza con aree verdi antistanti.

C’è chi ha immaginato di spostare la Chiesa nel campetto vicino al convento delle suore e realizzare un parco in lieve salita come spazio di aggregazione e percorso ascensionale per raggiungere il luogo di culto…

Le idee non sono certo mancate a questi ragazzi che ci hanno voluto regalare i loro sogni per realizzare una Manesseno diversa, a misura d’uomo e con tanti spazi di incontro e di socializzazione e, se alcuni sono davvero molto rivoluzionari e onerosi dal punto di vista economico, altri, invece, sono di più semplice realizzazione o contengono perlomeno spunti da prendere in considerazione per il miglioramento dell’abitato.

Un ringraziamento speciale va quindi a questa Amministrazione che si è impegnata nell’attuazione di un sogno che io coltivavo già da alcuni anni e che, pur essendo stata portata a termine dai nostri “avversari”, mi fa sentire partecipe e sulla stessa lunghezza d’onda di questo nuovo corso. Dopo anni di palude e di stagnante immobilismo che hanno frenato lo sviluppo del nostro Comune, ora finalmente c’è chi ha il coraggio di tornare a guardare in alto, a pensare alla qualità della vita della popolazione, al futuro del paese…

E se qualcuno, un po’ disfattista, tre sé e sé pensasse che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, io l’invito ad essere ottimista perché comunque si sta tracciando una nuova via che profuma di speranza e apertura a nuovi orizzonti.

Volendo poi dimostrare un minimo di interesse per tutte queste novità, invito caldamente la popolazione a visitare la mostra che è stata allestita nella Villa e che sarà aperta al pubblico fino ai primi di Luglio.

*Maria Grazia Lanzavecchia, insegnante, è Consigliere Comunale per il Comitato Indipendente per Sant’Olcese

2 Pensieri su &Idquo;Quaranta studenti di Architettura ridisegnano il volto di Manesseno

  1. Personalmente non sono d’accordo con l’amico Claudio Di Tursi, come già espresso altre volte, sulla negatività della Piana del Rialasco, quella che si di parte da Via Sardorella/Ponte Vecchio. Tale area, pur abbandonata da decenni e trascurata da oltre cento anni, non ha mai subito esondazioni. Inoltre, il greto è ben al di sotto del livello edificabile. Lo spazio disponibile consentirebbe non solo il comprensorio scolastico,ma anche attività sportive ed un parcheggio d’interscambio tra ATP e AMT. Infine, la morfologia viaria pone naturalmente Manesseno come centro di passaggio obbligato; non è pensabile che ogni delegazione abbia il proprio Istituto Scolastico sotto casa. Per quanto attiene alla proprietà dell’area, tutti sappiamo come sta in realtà lo stato dell’arte e non appare negativo il fatto che anche Genova possa contribuire alla spesa. Naturalmente questa è sempre stata la mia personale opinione, poichè da circa 18 anni io ci vivo ai bordi del Rialasco, ho imparato sia a conoscerlo sia a rispettarlo. Cordiali saluti. Cincinnatus da Genova

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