Domani a Casella si parla del nostro trenino

PARTECIPARE È ESSENZIALE,
Il nostro territorio, le nostre vallate senza questa formidabile infrastruttura sarebbero qualcosa di molto più anonimo.
Il Trenino di Casella, nonostante la sua veneranda età, è un opera moderna ed ecologica. Non inquina ed aiuterebbe a diminuire l’inquinamento se per lavoratori e studenti rappresentasse un’offerta stabile, affidabile, se l’orario fosse arricchito con un numero congruo di corse e se non fosse costretto a subire la concorrenza da parte di modalità di trasporto alternative ed inquinanti spinte da amministratori con la vista corta.
Il trenino di Casella non deve essere relegato ad attrazione turistica, anche se per il turismo rappresenta un volano eccezionale, finora sfruttato malamente. Chi decide di costruire intorno alla Ferrovia Genova Casella un progetto di valorizzazione turistica deve essere coadiuvato ed aiutato in maniera concreta dalle istituzioni.
Il Trenino è di tutti, di chi lo usa, di chi lo difende e soprattutto di chi lo AMA. È giunto il momento che nella stanza dei bottoni, non solo al tavolo tecnico, siedano persone che provengano anche dal mondo delle associazioni di volontari che da sempre gravitano intorno al trenino e rappresentanti dell’utenza pendolare.

Sant'Olcese Inform@

Domani giovedì 13 Aprile, alle ore 20.30 a Casella si parla di Trenino.

Si parlera del passato, del presente e del futuro di questa infrastruttura fondamentale per le Valli, gli utenti e i territori, cercando di toccare tutti gli aspetti fondamentali. Un evento promosso ed introdotto dal nostro Armando Sanna e che vedrà anche la partecipazione dei sindaci e dell’associazione Amici FGC, oltre che delle Pro Loco locali e di Andrea Martinelli, grande esperto della ferrovia e membro del tavolo tecnico nato a Sant’Olcese.

Appuntamento alle ore 20.30 presso Cinema Parrocchiale di Casella. Tutti i dettagli nella locandina ufficiale.

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30 aprile 2023: prima sagra del SALAME di BACCALÀ

⚠️PESCE D’APRILE ⚠️

“È un’idea che ci è venuta davanti ad un caffè preso all’Acli di Sant’Olcese” cosi si sbottona il proprietario di uno dei due storici salumifici santolcesini “bisogna andare verso la sostenibilità, affiancheremo al nostro salame tradizionale quello ittico. L’era degli allevamenti intensivi sta finendo, ci sarà sempre meno disponibilità di carne che sarà allevata però meglio ma con costi più alti: dobbiamo adeguarci.”

Non ci sono nemmeno dubbi sull’accoglienza che il mercato riserverà al nuovo prodotto: ” I liguri, specialmente quelli dell’ entroterra, sono abituati al sapore del baccalà. Nell’antichità il baccalà e lo stoccafisso erano gli unici pesci che venivano consumati lontano dalla costa.”

I ben informati riferiscono che in questi giorni ai clienti più fedeli il prezioso “non salume” viene fatto assaggiare per sondare le reazioni. Pare che i fortunati si siano mostrati entusiasti.