Tu, tua moglie, ognuno dei tuoi figli, i tuoi genitori, i tuoi amici: ognuno di noi è in credito di 1500 euro. Ce li devono Snai, Lottomatica, SISAL, Gamenet, Gmatica, Hgb Group, Cirsa, Codere, Atlantis World Casino e Cogetec. Sono le società che gestiscono il gioco d’azzardo con le slot machine. Per un certo periodo di tempo, contrariamente a quanto previsto dalla legge, migliaia di queste macchine non sono state collegate alla rete che registra le giocate, lo ha scoperto nel 2006 il Gat della Guardia di Finanza. La Corte dei Conti, calcolando 50 euro di multa per ogni ora di mancato collegamento, ne ha ricavato la cifra capogiro di 89 miliardi e mezzo di euro: quattro volte la manovra lacrime e sangue del governo Monti.
Non metteteci il cuore sopra, difficilmente riusciremo a rientrare in possesso dei nostri soldi. Le concessionarie hanno presentato una marea di ricorsi ed il fatto che i nostri politici non usino il pugno di ferro contro di loro non fa pensare a nulla di buono. Anzi, si è arrivati addirittura a stabilire penali ridotte ad un centesimo: da 50 a 0,5 euro all’ora per ogni apparecchio non collegato, e puntualmente c’è qualcuno che sostiene che le nuove penali dovrebbero valere anche per il passato. Il conto così diventerebbe 895 milioni. Ma le concessionarie, c’è da scommetterci, non pagheranno neanche quelli.
Fra un mese è attesa la sentenza della Corte dei Conti: mobilitatevi, fate conoscere a più persone possibili questa situazione e boicottiamo il gioco d’azzardo legalizzato in tutte le sue forme.
Claudio Di Tursi